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Vino nuovo in bottiglie vecchie

Nov 01, 2023Nov 01, 2023

Di Olin Williams 1 febbraio 2023

Rispondendo a una domanda posta dai farisei, Gesù usa un'analogia per sottolineare un punto.

Egli dice in Matteo 9:17: "Neppure gli uomini mettono vino nuovo in otri vecchi, altrimenti le otri si rompono, e il vino finisce e le otri periscono; ma mettono vino nuovo in otri nuovi, ed entrambi si conservano".

Nei tempi biblici la parola "bottiglia" significava qualcosa di diverso da quello che implicherebbe la parola moderna.

Una bottiglia di cuoio, un otre o una bottiglia si riferivano a un contenitore fatto di pelli per trasportare liquidi in quel periodo di tempo.

Di solito era una borsa fatta di pelli di capra, conciate con corteccia di acacia e lasciata pelosa all'esterno.

Il vino nuovo o il succo d'uva appena spremuto dovrebbero essere messi in nuove bottiglie per la conservazione durante la fermentazione. Col tempo il vino nuovo, l'uva o il succo di frutta fermenteranno automaticamente, genereranno gas ed eserciteranno pressione sulla bottiglia.

La nuova pelle consentirà l'elasticità con la natura in espansione del vino in maturazione.

Tuttavia, una vecchia bottiglia non si allungherà, non cederà e non risponderà alla pressione del gas sviluppata dal vino in fermentazione. Perché la vecchia bottiglia non si allungherà, esploderà e basta. Quindi, sia la bottiglia che il vino vanno perduti. Bisogna quindi mettere il vino nuovo in bottiglie nuove.

Dio fa una procedura simile nella salvezza di un credente. Dio fa del credente un essere nuovo.

(1 Corinzi 5:17)- "Se dunque uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove."

Dio ha posto nel credente una nuova natura o "vino nuovo".

La Parola si rende viva nel cuore del credente. Ora inizia a crescere o espandersi.

La vecchia mente e il vecchio corpo non possono contenerlo. C'è un conflitto tra la vecchia e la nuova natura.

Nella Lettera di Paolo ai Romani, capitolo 7, versetti 15-16, Paolo descrive questo. "Quello che faccio non lo permetto; quello che vorrei non lo faccio; ma quello che odio lo faccio."

In Romani capitolo 12, versetti 1 e 2, Paolo scrive: "Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio, che è il vostro servizio ragionevole. E siate non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché possiate provare qual è quella buona, accettevole e perfetta volontà di Dio”.

Quando Dio crea un nuovo credente, comincia a trasformare la mente e la condotta della vita del credente.

La vita cristiana è un processo di rinnovamento che si completerà solo una volta che il credente tornerà a casa. Così la vita cristiana oggi è un processo di vino nuovo messo in una bottiglia che cambia.